Stiamo vivendo un periodo terribile, sia dal punto di vista umano che da quello economico, siamo come sospesi e nessuno di noi sa cosa ci porterà il futuro prossimo, quale conto ci sarà da pagare che non stiamo già pagando. È un periodo di paure e frustrazioni.
Chi fa il mio mestiere, il musicista, ha visto scomparire da un giorno all’altro ogni possibilità di lavoro. Ma un artista è un artista, e sin da piccolo ho fatto tesoro del motto che mio padre era solito ripetermi: “Mai paura!”.
Quindi - con una buona dose di resilienza - ho cercato ciò che di buono questo periodo poteva offrirmi. E l’ho trovato: il TEMPO.
Ho avuto a che fare, e ancora ci gioco, con un diverso senso del tempo. Mi sono immerso nel tempo un pò proustiano (perduto e poi ritrovato), in quello che mi mancava, e in quello che vorrei che fosse.
“Tempus fugit”, verissimo, … e quello che non passa mai fa riflettere! Così come perdere la nozione del tempo mi ha permesso di entrare nel mondo di una musica speciale: la mia.
Ecco! ho avuto tempo per pensare, per scrivere, per progettare. Ho scritto come mai mi era capitato in passato, con la voglia di lasciare traccia, di farmi ascoltare, di trasmettere - attraverso questo incredibile mondo che è la rete - le mie canzoni e i miei brani.
A questi progetti ho dedicato tempo e passione per crearne dell’altro: è tempo di musica, il tempo della mia musica.
Ecco! ho avuto tempo per pensare, per scrivere, per progettare. Ho scritto come mai mi era capitato in passato, con la voglia di lasciare traccia, di farmi ascoltare, di trasmettere - attraverso questo incredibile mondo che è la rete - le mie canzoni e i miei brani.
A questi progetti ho dedicato tempo e passione per crearne dell’altro: è tempo di musica, il tempo della mia musica.