Ho visto un re!
Giuseppe Boron (sassofonista e performer) e Maurizio Carrara (chitarrista e mimo) propongono Ho visto un Re!, spettacolo arguto e brillante, adatto a tutte le età. Boron e Carrara accompagnano il pubblico in un divertente viaggio nel mondo del teatro musicale di Enzo Jannacci, ai tempi della collaborazione con Giorgio Gaber, Dario Fo, Paolo Conte, Cochi e Renato.
Boron e Carrara cantano molti dei più noti brani di Jannacci, recitano in gag create da loro, danno vita a un’ora di performance di qualità, coinvolgente e divertente.
Lo spettacolo porta in scena storie di uomini e di donne che si muovono nella dimensione del normale, trasudanti passione e sentimenti. Dentro una città mai banale, una città che nel suo grigiore, è sempre troppo: troppo frenetica, troppo crudele, troppo solidale, troppo accogliente, troppo triste, troppo allegra, troppo troppa.
Il Duo Nebbia si ingegna e si impegna per trasferire alle generazioni future, e a chi ancora non lo conosce, il senso di Milano, il suo spirito: la milanesità. Autentico modo di essere, vero patrimonio dell’umanità che - come tale - andrebbe tutelato. Proprio come i due del Duo Nebbia.
"Non siamo andati in ordine, né abbiamo rispettato alcuna cronologia, non siamo stati né ortodossi né tassonomici, siamo andati a caso, così come ci veniva, così come ci dettava il cuore, la pancia, lo stomaco, l’intestino, il fegato, quasi nulla il cervello" dicono di loro stessi Boron e Carrara.
"Ne sono scaturiti due personaggi che sono un po’ Cochi e Renato senza avere la pretesa di assurgere alle loro vette e senza essere uno Cochi e l’altro Renato, ma essendo ognuno un poco di uno e un poco dell’altro, ma soprattutto essendo milanesi, di quelli che stavano nelle case popolari degli anni Sessanta e son venuti su respirando nebbia e cultura operaia, Milan e Inter, Milano da bere, da mangiare, da ridere e da piangere. Perciò è capitato che ci sia dentro Vengo Anch’Io e Ho visto un Re, ma non L’Armando e Ragazzo Padre, che magari andranno nel prossimo. Che alle volte cantiamo, ma poi ci fermiamo e allora parliamo. Che qualche volta taciamo, ma poi riprendiamo e allora suoniamo e arrivati in fondo finiamo. Non sappiamo se, dopo aver letto questo scritto, avrete capito di che cosa si tratti, ma è difficile da spiegare, è più semplice venire a vedere, ascoltare, semmai, dopo, chiedere."
Nello spettacolo si sorride e ci si abbandona ai ricordi, con i brani che vanno da El portava i scarp del tennis a Messico e Nuvole, passando per Andava a Rogoredo, Come porti i capelli bella bionda o Quelli che.
Il duo scava nella quotidianità del nostro vivere e scova - narrandole e cantandole tra sensi e controsensi - umoristiche attitudini collettive e abitudini individuali, e lavora su nuove gag che, anche per il loro carattere surreale, oltre a Jannacci sanno riportarci alla mente anche i Gufi , Cochi & Renato e i tempi d'oro del Teatro Canzone di Gaber.
Lo show dura un'ora ed è adatto a tutti, grandi e piccini. Per questa estate 2020, ben si adatta a tutte le precauzioni post Covid perchè ben si presta a svolgersi all'aperto. Per il prossimo autunno/inverno, sarà anche possibile prenotarlo "su misura" delle proprie specifiche esigenze e addirittura programmarlo per una visione online - condivisa con qualunque pubblico - attraverso la piattaforma di servizi Swingonline.
Per informazioni: 328 90 14 719